“La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri, Maria Elena Boschi, deve delle spiegazioni al Paese e al Parlamento.
L’ex ministro del governo Renzi, infatti, ha più volte affermato di non essersi mai occupata di Banca Etruria, della quale il padre Pierluigi è stato vicepresidente, e di non ritenere in conflitto di interessi la sua posizione di membro dell’esecutivo con gli affari di famiglia mentre l’Istituto aretino andava a gambe all’aria bruciando i risparmi di migliaia di persone.
Ieri, secondo quanto riportato da anticipazioni di stampa sull’ultimo libro di Ferruccio De Bortoli, ‘Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo’, si scopre che l’attuale sottosegretaria alla presidenza del Consiglio avrebbe chiesto nel 2015 all’amministratore delegato di UniCredit di acquisire Banca Etruria.
Se questo non è conflitto di interessi, poco ci manca, visto che un comune cittadino non avrebbe potuto certamente fare una richiesta del genere all’amministratore delegato della più grande banca italiana.
De Bortoli nel suo libro scrive: ‘L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata’.
De Bortoli si è inventato tutto o la Boschi finora ha mentito? Il chiarimento a questo punto è d’obbligo e la sede per farlo non può che essere il Parlamento”.
Lo affermano i parlamentari di Alternativa Libera: Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi Turco.