“Pur di racimolare voti per il Sì alla riforma costituzionale, il governo si mette persino a violare la legge.
Una circolare del ministero dell’Interno (la 40 del 2016) estende da 10 a 35 giorni il termine previsto dalla legge per l’esercizio dell’opzione di voto degli italiani che si trovano temporaneamente all’estero.
Per questa consultazione, la data entro cui esercitare l’opzione per votare per corrispondenza sarebbe stata quella dell’8 ottobre, visto che l’indizione del referendum è avvenuta il 28 settembre. Ovviamente, non era sufficiente per consentire al governo di raggranellare voti all’estero con eventi di campagna elettorale coperte da finte missioni istituzionali e quindi è stato necessario spostare la data ultima per esercitare l’opzione al 2 novembre, ovvero 32 giorni prima della consultazione del 4 dicembre.
Questo non è solo un trucchetto subdolo, ma una violazione di legge bella e buona (Articolo 4-bis della legge 27 dicembre 2001, n. 459), che può inficiare il voto degli italiani all’estero e l’intero esito della consultazione”.
Lo affermano i deputati di Alternativa Libera: Massimo Artini, Tancredi Turco, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis e Samuele Segoni.