Leggiamo con stupore che il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha rivendicato con orgoglio la sua decisione di schierarsi a fianco del governo e contro le altre regioni per bloccare il referendum sulle trivellazioni petrolifere.
Comprendiamo che l’atteggiamento del governatore abruzzese è dettato dalla voglia di compiacere il presidente del consiglio Matteo Renzi il quale vuole scongiurare a tutti i costi la celebrazione del referendum promosso dai comitati NoTriv in concomitanza con quello sulle riforme costituzionali, ma così facendo D’Alfonso tradisce la volontà della maggioranza dei suoi elettori.
Pertanto, se non vuole rispettare le promesse che ha fatto in campagna elettorale ai suoi concittadini, potrebbe chiedere a Renzi di assegnargli una poltrona da ministro, così lascerebbe l’Abruzzo libero di esprimersi in autonomia”.
Lo denunciano i deputati di Alternativa Libera-Possibile, Marco Baldassarre, Pippo Civati, Massimo Artini, Luca Pastorino, Samuele Segoni, Andrea Maestri, Eleonora Bechis, Beatrice Brignone, Tancredi Turco e Toni Matarrelli.