“Condivido in pieno e approvo la decisione del Coordinamento nazionale ‘No Triv‘ di richiedere l’appoggio delle Regioni per indire un referendum per fermare i progetti petroliferi in mare, sbloccati dal Governo Monti nel 2012.
La lettera inviata a tutti i Consigli Regionali è una scelta con la quale concordo perché è necessario assumersi la responsabilità politica di tutelare e salvaguardare il nostro territorio. È inaccettabile esporre a rischi il patrimonio paesaggistico delle nostre coste e i nostri mari alla ricerca dell’indipendenza energetica.
Piuttosto si impieghino maggiori risorse nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie ‘pulite’ di produzione energetica, come avviene ad esempio in Danimarca, dove il 40% della rete elettrica si regge su fonti rinnovabili.
La richiesta da parte di cinque Regioni, depositata entro il 30 settembre 2015, eviterebbe la raccolta di 500.000 firme per l’indizione del referendum abrogativo e permetterebbe di andare a votare nella primavera 2016.
Ogni altra iniziativa referendaria non consentirebbe, per i tempi tecnici, di bloccare i procedimenti rimessi in moto dal Decreto Sviluppo, che saranno attuati a breve, anche grazie ad alcune norme dello Sblocca Italia. C’è da augurarsi che questo appello alle regioni non cada nel vuoto”.
Lo afferma Mara Mucci, deputata di Alternativa Libera.