Cantone bastona il governo che butta soldi pubblici con leggi che prorogano gli appalti per la pulizia degli istituti scolastici anziché fare le gare di appalto.
La relazione del Presidente dell’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione (clicca qui per visualizzare il documento completo) evidenzia come i prezzi pagati dallo Stato per questi servizi siano troppo alti a causa del decreto Buona Scuola di Renzi.
Infatti Cantone scrive “è stato segnalato che le condizioni economiche alle quali i servizi sono acquistati risultano alterate sotto un duplice profilo: da una parte, per la mancata adozione di procedure ad evidenza pubblica per via delle proroghe normative e dall’altra dalla prosecuzione dei servizi a condizioni economiche – quelle della gara CONSIP – non espresse da un reale confronto concorrenziale tra le imprese, essendo stati accertati dall’AGCM (Antitrust) comportamenti collusivi”.
E prosegue spiegando come tale legge stia danneggiando le imprese sane, visto che: “Con specifico riferimento ai servizi di pulizia nelle scuole, dal contesto normativo è conseguito il progressivo consolidamento delle posizioni degli incumbent e la restrizione delle condizioni del mercato di riferimento, in contrasto con il principio di concorrenza teso a garantire l’apertura del mercato a una concorrenza ‘effettiva’, con gravi effetti distorsivi anche nel medio periodo”.
A pagina 46 della relazione, il presidente dell’Anticorruzione spiega di essersi attivato per fare luce sugli appalti per la pulizia delle scuole in seguito a una segnalazione, e aggiungiamo noi che quella segnalazione la fece Alternativa Libera, e che in seguito alla nostra iniziativa ha indagato e che “Gli esiti istruttori sugli affidamenti dei predetti servizi hanno riscontrato ripetute proroghe normative dei contratti e delle convenzioni in essere, taluni risalenti al 1997, stipulati anche con società cooperative, inerenti l’approvvigionamento dei servizi di pulizia e mantenimento del decoro, oramai stratificatesi nel tempo”.