“La decisione del Governo di prevedere, con l’articolo 35 della legge di bilancio, la creazione di una Fondazione di diritto privato sotto il controllo dei servizi segreti (DIS) a cui demandare il controllo della cyber-security è assolutamente fuori luogo perché ciò comporta l’aggiramento di qualsiasi forma di trasparenza e di verifica parlamentare.
Tutto ciò è ancora più grave, se si considera che proprio in questi giorni la Camera sta discutendo la legge per la governance della sicurezza cibernetica, peraltro in conformità alle direttive europee, mentre il testo dell’articolo 35 non rispetta neppure le previsioni comunitarie. Questo articolo della legge di bilancio sembra proprio un tentativo dei servizi segreti di evitare in extremis la nascita di un’Agenzia Nazionale per la cyber-sicurezza, tenendo per sé tutti i poteri prima che il Parlamento legiferi.
Ricordo che negli ultimi anni si è molto pasticciato intorno alle nomine per la cyber-security e non vorrei che la creazione di questa Fondazione fosse fatta per consentire il ritorno in campo di personaggi che hanno avuto ambizioni in questo campo, ma che fino ad oggi sono stati lasciati ai margini”.
Lo afferma il deputato di Alternativa Libera e vice presidente della Commissione Difesa della Camera, Massimo Artini.