Il governo ha deciso di far pagare ai giovani il salvataggio delle vecchie province, ancora in piedi nonostante la loro abolizione sia avvenuta sulla carta nel 2014 con il DdL Delrio, utilizzando parte dei soldi della Carta Giovani.
A causa dei tagli incassati dopo la loro abolizione formale, le province hanno bisogno di essere rifinanziate perché non hanno risorse a sufficienza per garantire funzioni essenziali alle quali ancora provvedono: costruzione e manutenzione di strade, edilizia scolastica, verde pubblico, trasporti, etc.
L’esecutivo ha pensato di dare una boccata d’ossigeno a questi enti al collasso attraverso un contributo di 100 milioni di euro in favore di province e città metropolitane autorizzato con un articolo del decreto Mezzogiorno, (il 15-quinques). Il comma 3 di questo articolo indica proprio nei residui del “Bonus cultura” per i diciottenni la copertura degli oneri derivanti dal contributo agli enti per novanta milioni (gli altri dieci, invece, vengono attinti dal fondo per “esigenze indifferibili” istituito con legge di Stabilità 2015).
Infatti, per la Carta Giovani 2016, introdotta dal governo Renzi con la legge di bilancio 2016, era stato previsto uno stanziamento di 290 milioni perché destinata a coprire una platea di 579.597 giovani nati nel 1998. La prima edizione è stata un flop: solo in 351.523, il 60% degli aventi diritto al bonus dal valore nominale di 500 euro, ha fatto domanda per ottenerlo. Dei 290 milioni stanziati a copertura, sono stati erogati solo 175,5 milioni di euro (50 milioni già liquidati, 125,5 milioni da liquidare) e in cassa sono rimasti 115 milioni. Anziché riaprire i termini o investire su una campagna perché tutti gli aventi diritto ne usufruiscano, il governo ha deciso di utilizzare il residuo di cassa per salvare le province dal collasso, come racconta ilfattoquotidiano.it che raccoglie la contrarietà di Alternativa Libera.
“Basta un solo articolo del Decreto Sud per smascherare le menzogne del PD sulla cancellazione delle Province e sulle misure a favore dei giovani. Prima hanno detto di aver cancellato questi enti locali ma ora devono continuare a cercare i soldi per farli funzionare. Poi hanno raccontato di voler aiutare i ragazzi, ma poi vanno a prendere i soldi che erano destinati a loro per far funzionare le province che ancora esistono”, hanno commentato Massimo Artini e Tancredi Turco.
L’ultima legge di bilancio ha confermato il bonus per chi è nato nel 1999 e compie diciotto anni quest’anno e ha previsto per la misura una copertura di altri 290 milioni di euro. La storia di un fondo spacciato per i giovani che viene sottoutilizzato e finisce per essere poi dirottato a finanziare tutt’altro potrebbe presto ripetersi.