“Ieri, domenica 4 dicembre, 32 milioni di italiani hanno espresso la loro libertà di pensiero. Non possiamo che ringraziare sia i votanti del Sì che i votanti del No per averci fatto assaporare la bellezza di un’affluenza alle urne del 68,48 per cento.
Tra questi poco più di 19 milioni di votanti, con il 60%, hanno mandato un messaggio chiaro: l’uomo solo al comando non ci piace. L’idea è stata respinta nel 2006, quando a proporla fu Silvio Berlusconi, è stata respinta ieri quando a proporla è stato Matteo Renzi.
Resta viva una Costituzione che per quasi settant’anni ci ha garantito diritti e doveri, resta viva una carta costituzionale “accusata” di tutto in queste settimane. Incluso l’immobilismo. L’errore più grande commesso dal premier uscente, che ha pagato l’arroganza di voler dividere il Paese sull’unica cosa che ci ha uniti finora.
Da oggi si riparte. Si dimette un Presidente del Consiglio che con altre riforme ci ha tolto quelle poche tutele ancora rimaste sul lavoro, ha continuato l’opera di smembramento della scuola pubblica iniziata dal governo Berlusconi, ha dimostrato la sua incapacità nello scrivere le riforme, considerando anche l’incostituzionalità della riforma della Pubblica Amministrazione bloccata da una sentenza della Corte Costituzionale di pochi giorni fa. Questo governo se ne va lasciando una scia di mancette elettorali che non sono bastate a convincere gli italiani che ogni giorno, con fatica, devono lavorare per garantire il meglio alla propria famiglia e ai propri figli.
Ora sbrighiamoci a fare subito una legge elettorale condivisa tra maggioranza ed opposizioni e lasciamoci alle spalle questa pessima legislatura”.
Lo dichiara Marco Baldassarre, deputato di Alternativa Libera