“Sono passati sette mesi da quando Alternativa Libera ha presentato una proposta di legge per equiparare realmente le pensioni dei Parlamentari a quelle dell’INPS, abbiamo denunciato pubblicamente che i coefficienti di trasformazione con cui si calcolano le pensioni dei politici con il sistema contributivo sono più vantaggiose di quelle previste per i comuni mortali.
Oggi fonti della Camera, fanno trapelare che l’ufficio di presidenza guidato da Laura Boldrini ha cambiato questi coefficienti, dicendo che sono stati equiparati a quelli del Senato. Peccato che questi signori non riescano neppure a diffondere i numeri con cui si calcoleranno le future pensioni dei parlamentari.
Questa operazione puzza di mossa mediatica per distrarre l’opinione pubblica dicendo che si fanno dei tagli, salvo poi non comunicare a quanto ammontano realmente. Evidenziamo come i coefficienti di Camera e Senato sono già uguali da diversi anni, con un divisore di 20,843 mentre per l’INPS tale valore è di 21,475 (con un evidente svantaggio per i comuni pensionati).
Sarebbe opportuno che i tagli veri alle pensioni dei parlamentari si facessero per legge, e non con un atto dell’ufficio di presidenza della Camera a cui partecipano solo 22 persone e la cui pubblicità dei lavori è più vicina a quella di un Conclave che a quella di un Parlamento.
Riprova ne è il fatto che, salvo vaghi annunci, attualmente solo 22 parlamentari su 630 conoscono il reale contenuto di tali modifiche”.
Lo affermano i deputati di Alternativa Libera, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Samuele Segoni, Tancredi Turco ed Eleonora Bechis, presentatori di una proposta di legge per equiparare le pensioni dei parlamentari a quelle dell’Inps.