“Dopo due settimane dal varo Parlamentare della Commissione d’Inchiesta sulle Banche, tutto tace per la costituzione dell’organismo che dovrà fare luce sul sistema bancario italiano.
Lo scorso 21 giugno, quando la Camera ha approvato in via definitiva la legge per far partire la Commissione, proponemmo a tutti i gruppi politici di designare i propri commissari entro sette giorni, in modo da avviare celermente i lavori.
Peccato che ad oggi, che di settimane ne sono passate due, la legge non sia stata ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale e di conseguenza non si può procedere alla nomina dei commissari. Ciò che lascia interdetti è che nessun partito si preoccupi di sollecitare l’inizio delle attività di indagine, per capire cosa sia accaduto ai nostri istituti di credito.
Per quanto ci riguarda è dal 2013 che chiediamo di fare luce sulla gestione delle banche italiane. La prima proposta che abbiamo depositato riguardava il Monte dei Paschi di Siena, poi dopo il fallimento di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, abbiamo esteso anche a questi istituti la legge per sottoporli all’indagine parlamentare.
Mentre le nostre proposte languivano nei cassetti della Camera dei Deputati, anche la Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno fatto una brutta fine, così abbiamo deciso di provare a estendere anche a loro i compiti investigativi della Commissione Parlamentare. Noi non ci arrendiamo e continueremo a fare pressione fino a quando i lavori non saranno partiti”.