“Dopo mesi di solleciti, i questori di Montecitorio ci hanno fornito solo una parte dei dati che avevamo richiesto, visto che volevamo conoscere anche quanti contributi hanno versato gli ex deputati e quanto hanno già percepito sotto forma di vitalizi o pensioni.
Considerando solo i numeri che ci hanno fornito, emerge chiaramente come sia necessario provvedere subito a rivedere le regole pensionistiche visto che a fronte di 1.464 ex deputati che percepiscono assegni previdenziali dalla Camera, ci sono 642 beneficiari di trattamenti di reversibilità, pari a un tasso di circa il 30%.
Una cifra abnorme se si considera che tra i percettori di pensioni INPS, nel 2014, la percentuale di quelle di reversibilità è pari a circa il 14,5%. Quindi, non solo gli ex parlamentari percepiscono pensioni molto più alte di quelle degli altri cittadini, ma le regole della Camera per avere diritto alla reversibilità sono molto più morbide di quelle previste per le persone comuni”.
Lo afferma il deputato di Alternativa Libera, Tancredi Turco, presentatore di una proposta di legge per equiparare a tutti gli effetti le pensioni dei parlamentari a quelle dell’INPS, denunciando come siano mesi che la Camera ha smesso di discutere la riforma delle pensioni dei politici.