“Il presidente del Consiglio Renzi, anziché allarmarsi tanto per il possibile ricorso da parte del comitato referendario per il No al referendum, presieduto dal professor Pace, si dovrebbe preoccupare della circolare del ministero dell’Interno che riguarda il voto degli italiani temporaneamente all’estero.
La circolare del ministro Alfano (n. 40 del 2016) con cui è stato esteso il termine previsto dalla legge per l’esercizio dell’opzione di voto degli italiani che si trovano temporaneamente fuori dall’Italia, è contraria alla legge. Infatti la norma (459/2001) all’articolo 4 bis prevede un termine di dieci giorni, dall’indizione dei comizi elettorali, entro il quale i nostri connazionali che si trovano temporaneamente fuori dal Paese possono comunicare al proprio comune di residenza l’intenzione di votare per corrispondenza. Ma la circolare di Alfano, in violazione della legge, ha stabilito che tale termine fosse ampliato di ventidue giorni.
E così, nel caso in cui i voti degli italiani all’estero si rivelassero decisivi per l’esito del referendum, il premier rischierà di veder inficiato il risultato elettorale a causa della circolare del ministero dell’Interno. Quindi, il premier smetta di dire che i sostenitori del No cercano la rissa e rifletta sulla correttezza dei comportamenti del suo”.
Lo affermano i deputati di Alternativa Libera, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi Turco.