“La Banca Centrale Europea nel suo ultimo bollettino mensile sostiene che il calo del tasso di disoccupazione in Italia non può essere definito ‘significativo’, a dispetto dei toni trionfalistici che il governo e il Partito Democratico vanno utilizzando sugli effetti benefici del Jobs Act.
Da Francoforte è arrivata, dunque, la conferma di ciò che diciamo da tempo: i timidi segnali di ripresa possono farci ben sperare, ma non si sta facendo abbastanza per ridurre la disoccupazione, specie quella giovanile.
Quella attuale secondo la BCE è una riduzione che ‘non soddisfa’ nessuno dei tre parametri per i quali il calo dell’indicatore disoccupazione può essere definito significativo, a differenza di quanto fanno Spagna, Portogallo, Irlanda, Cipro e Slovacchia.
Il governo la smetta di incensarsi e si concentri sulla creazione di lavoro stabile per i tanti giovani che ne cercano uno. Siamo davanti ad un’occupazione precaria sempre più estesa, a diseguaglianze sempre maggiori ed inaccettabili, a giovani che fuggono a migliaia per costruirsi un futuro lontano da un Paese che non è in grado di (o non vuole?) rispondere alle loro necessità”.
Lo affermano i deputati di Alternativa Libera: Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi Turco.